Sto qui sulla collina a contemplare le maestose mura di questo castello di certo posato qui con un gesto leggero da un eroe di un mondo antico .Una
coltre di viti decorata da ricami di bocche di leone, fiori di maggio e
margherite si snoda alle sue pendici come un dono agli Dei, offerto con
il capo chino.
Il vento sconvolge lo sguardo verso ogni prospettiva, tra tetti dai coppi
sconnessi, terrazzi con abiti che garriscono come giulivi gagliardetti
che sfilano tra case diroccate e persone (poche) appese strette strette
ai propri vestiti per non cedere al concupiscente vento che le vuole
nude.
Nude come le donne
dipinte su queste tele, figure lanciate da lontano con un gesto violento
che le allarga e distorce, gemono tra linee incise da un coltello, i
colori a schiaffeggiarle e i gemiti del vento a dargli voce ed io rapita che mi attacco un cartello negli occhi con scritto "Torno Subito".
Fausto Pirandello
Mura
possenti attorno e poca aria come nel fondo di un profondissimo pozzo
in cui sono senza fiato con i sensi a cogliere un segno, una luce, un punto
sconnesso tra le pietre che mi circondano o un arnese che possa
scalfirle.
Uno scalpiccio pigolante mi riporta indietro, ne seguo
il suono, quel rimestare soffuso e scorgo nel muro una sottile feritoia.
Mi alzo sulla punta dei piedi ma salirei anche sul tavolo se servisse e se avessi come colonna sonora un pezzo di Gloria Gaynor ma la visuale mi si apre in piano e due
uccellini con gli occhi da pesci senz'acqua rimestano tra rami spezzati
e foglie e il sole gli fa da coperta in attesa del cibo materno.
Sorrido complice della vita e della bellezza, della solitudine e della cura altrui,della tenerezza e anche del freddo-dentro.
Sorrido, ancora, della tenacia e dell'incertezza e pure della paura e della lucida determinazione.
Sorrido,
tra le dissonanze di questi giorni miei e mi ricordo che è quasi ora di
pranzo e che fuori c'è un meraviglioso possente vento che prende e
scompiglia l'anima (e c'è un ristorante che prepara magnifici spaghetti
alla bottarga)...esco e mi lascio rapire dal vento, gli occhi chiusi ad
assorbire il calore e il sole ad infilarcisi come fili lamè nella trama
della mia anima a ridar luce ed un nuovo sentire.