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venerdì 23 luglio 2010

Camera 112 - La Ruota del Cambiamento

-Ho un'offerta da farti-
-Ah. E che tipo di offerta?..(oddio sarà mica una cosa tipo -dai-vieni-in-chat-mi-piaci...) Spara!-
-Pensavo...-
-(Oh Diodelvirtuale fai che sia come sembra: una persona interessante e vitale e strabordante di cose da dire!)...eh...cosa pensavi Andrea?!
-Sai, abbiamo parlato spesso di cambiamenti, di come si arriva ai grandi cambiamenti (ma anche di come si portano a casa i piccoli cambiamenti)-
-Vero...in particolare dei miei cambiamenti e di come i miei e i tuoi e gli altrui cambiamenti si muovono seguendo delle fasi...così dicevi, vero?-
-Esatto! Quindi scriviamone insieme: ecco la mia proposta!-
-(Scrivere?...eh no! non so scrivere proprio non lo so fareeee....Insieme? Ma và dai! Non sono capace!)...Dai, Andrea...e come si fa?...Non credo di esserne capace...-
-Piccola Fiammiferaia comincia a pensare ed eccoti il titolo "La Ruota del Cambiamento"-


Prefazione ad un esperimento di scrittura a quattrozampe (quelle pelose sono di Andrea, si sappia!) è stato assai divertente ed ha toccato un tema che il buon Andrea sa bene quanto bene rappresenti il mio vivere attuale. Lo riporto in questa stanza in questa mattina che prelude ad un giorno soffocante in cui mi guardo le unghie e mi dico che non ho piu'' voglia di fare il criceto.







16 commenti:

  1. Ci sono offerte che non si possono rifiutare :)

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  2. Chi più chi meno viviamo tutti condizioni tipo quelle che tu e Andrea avete descritto nell'articolo (che peraltro avevo già letto). Tutto abbastanza condivisibile (soprattutto l'affermazione che il miglior psicologo di noi stessi siamo per l'appunto noi stessi), anche se non sempre è facile individuare quale sia il punto critico da superare e da cosa esso trae origine (per quanto spesso c'è lo zampino di una madre o di un padre). Se si riesce a farlo, ad inviduarlo cioè, occorre farne una sorta di promemoria per il futuro. Io mi blocco, soffro, sbaglio per questo motivo e non perché la situazione che vivo in quel momento sia di per sé particolarmente difficile da affrontare. Impedirsi di tornare indietro, nemmeno per prendere la rincorsa direbbe Paz. Poi, certo, non è tutto così semplice (lo fosse davvero!) e costa un sacco di dolore e di coraggio, anche se solo per un attimo. Sigmund Toto

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  3. L'importante è fare ciò che ci fa stare bene. Sempre e comunque. Piccole pillole di felicità, la vita, a volte, si riduce a questo (e non credo affatto che sia poco). In tal caso, ho trovato il cornicione adatto per il "salto" di qualità, c'è una bella visuale... (capisc' a me)! ;)

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  4. Sull'accontentarsi delle piccole pillole di felicità avrei qualcosa da dire. Non credo che puntare più in alto, ambire a vivere non negandosi nulla e cercando di andare costantemente al di là dei propri limiti sià di per sé scondigliabile. Certo, l'alzare costantemente l'asticella può renderti insoddisfatto di ciò che hai raggiunto sino a quel momento, però ne vale anche la pena. Ciò che realmente mi spaventa è di accorgermi un giorno di aver vissuto una vita misera, banale. Provare delle emozioni forti (e non mi riferisco agli sport estremi) aiuta anche a conoscersi meglio e ad avere meno paura di se stessi che è poi la grossa zavorra che ci portiamo dietro.

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  5. Hai centrato il problema Totò, puntare in alto senza cadere nell'insoddisfazione continua è cosa assai difficile. Forse perchè la natura umana tende a non farsi bastare quasi mai nulla. Io, personalmente, mi ritengo una persona semplice ed amo le piccole cose, so godere di queste e difficilmente penso "in grande". Forse perchè quelle poche volte che l'ho fatto ci sono rimasta di un gran male di fronte alla realtà. Le emozioni "forti" fanno parte anche e soprattutto del "piccolo"... questo non vuol dire che non si può sognare!

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  6. @Baol: diciamo che ho centrato meglio accettando l'offerta (con Berry mica tanto...) ;-)

    Totò: intanto com'è che avevi già letto l'articolo?! Era di mesi fa ma non ne avevo scritto ancora...(poi me lo spieghi?!) :-)
    Sui motivi che non ci muovono (che bella contraddizione) sono molti, spesso si rifanno come dici tu a quello che siamo stati come "figli", a quanto ci hanno passato madre e padre e all'educazione (magari cattolica) ricevuta. Il fatto è che "da grandi" o si sta fermi a raccontarsi che però non-gira-bene (ma si sta fermi perchè l'educazione e perchè mamma e perchè papà che direbbe e perchè "gli-altri" e perchè-chissà-chè) o si decide di entrarci in quella ruota e Cambiare (tutto o parte del Tutto)...e in fondo credo che questo girare sia poi il senso del Vivere, perchè muovendosi alla ricerca del cambiamento che ci si "azzecca" addosso per-fet-ta-men-te scopriamo, sentiamo, amiamo, soffriamo, godiamo...(ed è un Vivere e scoprire diverso da quello che intendi tu, credo, quando dici che vuoi "di piu'"...non è una ricerca spasmodica di emozioni sempre piu' forti,è semplicemnte un'apertura a tutto quello che c'è...un rimettere in circolo-l'amore (nel senso piu' ampio possibile)

    Mrs Quentin di Calcutta

    @Maraptica: concordo con te:la felicità è fatta di piccoli spazi tra i casini e le incomprensioni...Puntiamo ad allargare questi spazi ed entrare in quelli che vediamo dai cornicioni ma entrandoci dal piano T per mano a qualcuno che amiamo? :-)

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  7. Ferma lì che dobbiamo intenderci bene sul concetto di emozioni forti. Non a caso ho scritto che non mi riferivo agli sport estremi e, potrei aggiungere adesso, nemmeno alla "vita spericolata" cantata da Vasco Rossi. No, intendevo qualcosa di profondamente diverso e di più profondo, nient'affatto spasmodico. Significa tentare di attraversare appieno le emozioni, tutte, piacevoli o meno che siano. Vivere, non sopravvivere. Penso alla celebre foto dell'arresto di un anarcosindacalista a Parigi nel 1905 e al suo sghignazzo irriverente contro il Potere. Da "vecchio" libertario mi porto dietro un rifiuto istintivo della società e delle sue regole, una tensione interiore individuale (e non individualistica) che mi spinge ad andare incontro alla vita con rabbia e con amore, a far sì che il tutto non si riduca al continuo giro della ruota del criceto. Più avanti parli di educazione cattolica, vero, ma non c'è solo quell'aspetto, esistono i ruoli familiari, le insicurezze e gli errori tramandati di generazione in generazione come fossero l'unico lascito possibile di una madre o di un padre ai propri figli, e poi la scuola, il lavoro salariato, insomma un insieme di fattori che apparentano queste nostre vite a un teatro dell'assurdo in cui, però, si può anche scegliere di recitare a soggetto o, meglio ancora, di improvvisare. Per quanto riguarda l'articolo, boh, le strade di Internet sono infinite...

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  8. Il cane era preso dalla tensione interiore di fare pipì e così mi sono dimenticato di aggiungere quanto segue: pensando a me come a una persona irrequieta sento che il rischio più grosso sia quello di sentirsi alla fine frustrato per ciò che si è fatto fino a quel momento. Può essere così, non lo nego, però è l'unico modo che ho trovato per far fronte all'esistenza. Poi, è chiaro, ognuno cerca una propria strada e alla fine va bene così. Dopo questi logorroici interventi taccio per almeno fino alla fine del mese (luglio, agosto, boh?, si vedrà). Totomuto

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  9. @Totò: io tra recitare a soggetto (e ti posso assicurare che una certa esperienza me la sono fatta) ed improvvisare (che può stare anche bene per periodi transitori) tenderei ora, di questi tempi miei, semplicemente ad essere...io.

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  10. Baol che si aggira circospetto e guardingo...24 luglio 2010 alle ore 17:39

    Beh, sai che sono portato alle collaborazioni ma devo dire che la scottatura la sento ancora un po'...

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  11. Il discorso è proprio questo, si finisce, sempre, inevitabilmente (e per fortuna) ad esser se stessi. Mi ritrovo nel tuo senso di irrequietezza Totò e proprio per tale motivo "non posso" mirare troppo in alto, sono sicura che non basterebbe ugualmente. Qualsiasi decisione uno prenda per la propria esistenza, ci sarà sempre qualcosa "lasciato alle spalle", da rimpiangere. L'importante, poer quanto mi riguarda, è viversi più serenamente possibile ogni situazione. Poi, vada come vada...

    p.s. Baol mi metti paura quando giri guardingo così...

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  12. E comunque, a dirla tutta, di portarti in chat ci ho tentato almeno un paio di volte... Per ottenerne solo la tua fuga!

    Ma guarda un po' che commenti... Altro che Pillole di Psicologia! Qualcuno ha per caso visto un bruco da queste parti? No perché io vedo solo una farfalla... Vedrete a settembre, come vi stupiremo coi nostri nuovi post...

    :)

    andre

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  13. @Baolcircospetto: mi passeresti quel cappello a falde larghe (che a te, a dirla tutta, non dona affatto)?

    PS: certe scottature guariscono e se ci pensi, a te resta una bella esperienza (assai divertente è stato leggervi)...meglio tentare di condividere e creare qualcosa (sebbene per finire scottati) che starsene imbalsamati all'ombra del nulla ad aspettare il Niente (ma con la pelle indenne e l'anima vuota)

    @Maraptica: l'irrequietezza è fonte di ricerca e dunque di "movimento": che sia! :-)

    @Andrea: dici che la polvere che vedo sulla scrivania è caduta dalle ali?!

    PS: a settembre magari avrò smesso di scrivere e mi sarò data alla trasmissione dei pensieri-col-pensiero. Magari sarò emigrata su Mercurio (a produrre termometri illegali da smerciare nel mercato CEE terrestre). Magari sarò diventata piu' alta e giovane e dedicherò il mio tempo per sfilare da Armani. Chissà...

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  14. Baol che si tiene il suo cappello e non beve ciò che viene offerto29 luglio 2010 alle ore 10:20

    Padrona di casa, come osi dire ciò? Non sai che la copertina di Baol è questa qui:

    http://2.bp.blogspot.com/_gBnclcDxpIY/SAJBgLN1ViI/AAAAAAAAAA8/XCtSlbk4l7g/S269/288441948_84800dfd11_m.jpg

    Come puoi dire che mi sta male il cappello?

    @ Maraptica: Hey...guarda che sei tu quella che fa paura, quella che sa come ammazzare con le erbe sei tu, mica io...

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  15. bellissimo articolo :)) complimenti
    e interessanti e genuine le deduzioni di tutti voi ^ __ ^
    in fondo quello che dobbiamo riuscire a fare è proprio questo, stare bene ed in armonia con noi stessi per poi poterlo esserlo anche con gli altri.. ed io non smetto mai di cercare sia in me stessa che negli altri
    un abbraccio

    p.s. il post però sono sicura di averlo già letto anche io..?? non chiedermi perchè e come pero' ?? O __ O

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  16. ti lascio un caro saluto e un abbraccio
    e i complimenti per il bellissimo ed emozionante post che hai scritto..
    diventi sempre più brava ^ __ ^
    un abbraccio

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Vediamo se la Camera è libera :-)