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sabato 11 agosto 2012

Camera 1108 - Il Cielo

Appena passata offline la coscienza si ritrovò tra magnifiche colline.

Tutto il giorno non aveva fatto altro che combattere contro la solitudine, che poi per chiamarla "Solitudine" dovrebbe essere obbligatoria una solitudine di almeno un anno, invece la sua durava da meno.
"Da meno?!" direbbe lei che ha la sua teoria, dice che la solitudine lei l'ha vissuta per anni nonostante un compagno lo avesse accanto. Ma lei è una strana, alle volte arriva a dire che la parola "accanto" si dovrebbe poter usare soltanto quando una-sta-vicino-ad-uno tipo un ballo lento a luci basse e cheek-to-cheek o cose del genere invece lei sapeva che lui le stava a---c---c---a---n---t---o che è tutto un'altro dire.

Ad ogni modo torniamo a noi, o meglio a lei, immersa tra  colline di un verde vellutato.

Lassopra tirava un bel vento, che poi, per "tirare" ci vorrebbero due lembi e l'azione di due forze inverse, lassu' invece l'aria "tirava" come l'acqua in discesa. Ma lasciamo stare le puntualizzazioni che già ci sta lei che dice e dice.
Così l'aria scrosciava furiosamente verso la discesa del cielo e lei stava immobile, ammantata di vento e guardava guardava lontano. Lei dice "guardava guardava" perchè lo sguardo arrivava a lambire la-fine-del-mondo e laggiu', ai bordi del mondo poteva sentire la vertigine prenderle lo stomaco. Così lei dice che si sentiva mentre guardava guardava.

Lei però non era sola, non lo era almeno quella notte.  C'era un uomo dagli occhi stanchi o forse non erano stanchi ma a lei parevano così, stanchi per le migliaia e migliaia di cose viste e vissute, stava poco piu' avanti a lei, seguendo il profilo della sua figura aveva disegnato un origami: un omino grande ed uno piccino. L'uomo non era solo, aveva con se un bambino.

 Si fermava li il loro profilo, si fermava al bambino che stava per mano all'uomo, esattamente come un ricamo nella carta, i loro abiti ondeggiavano nel vento e loro restavano immobili come due stecchi di ghiacciolo infilati nella sabbia a cui erano restati brandelli di confezione a far da veste.
Lei si chiedeva che ci stava a fare lassu' tra le colline invece  di stare a letto a dormire ma forse, in realtà, non ce la faceva neanche a chiederselo, la coscienza stava offline e lei stava semplicemente la dove i sogni l'avevano deposta dolcemente, perchè questo bisogna dirlo, e lei lo diceva sempre, i sogni ti depongono  dolcemente mentre gli incubi ti catapultano tipo SWaAsHhhh AhIIIooooOOO!.

Il cielo era terso e trasparente e dice che lei avrebbe voluto berselo tutto, alla goccia, solo in fondo, laggiu' in fondo a destra, si stagliavano delle nuvole di ovatta o di zucchero filato. Dice che erano così belle che ne avrebbe volentieri gustato un morso sfilandone una piccola matassa distraendo il proprietario ma le pareva che il tale fosse onniscente ed il rischio di farsi beccare le sembrava troppo. Così si tenne la sete di cielo e la fame di nuvole, intanto continuava a godersi il tutto, stanca ma portata via dall'incedere altezzoso e magnifico di quelle nuvole.

Dunque l'uomo ed il bambino stavano  per mano, dicevamo, anzi come dice lei "per-mano" perchè lei ha delle idee tutte sue e dice che quel modo di stare per mano era da "per-mano" perchè ci sono tanti modi di starci (per mano) e quello li che aveva davanti ai suoi occhi era di un uomo ed un bambino legati da un vincolo di amore e protezione come in un flusso che passa e ritorna. 

 E poi le nuvole presero a correre nel cielo e il vento sollevava abiti e pensieri e dice che il bambino alzò il braccio destro e toccò una nuvola lassu' nel cielo e serrò le dita con delicata fermezza,  dice che a lei le parve proprio il medesimo muoversi delle dita che si fa quando si cattura una farfalla posata su un fiore.

E trattenendo quella delicata matassa di acqua volante il bambino si girò verso l'uomo e gli sorrise, dice che gli occhi di lui luccicavano come stelle e che il bambino lasciò la mano del padre (o di quello che a lei pareva essergli padre) e prese a correre anzi lei dice che fu come vederlo s-correre, leggero come le particelle dei "soffioni" che pure lei dice che pensava fossero fiori invece scoprì che erano frutti ma dovendo restare a noi questa cosa magari ce la dirà un'altra volta. Ad ogni modo lei dice che il bimbo s-correva leggero leggero come semi di soffione e sorrideva raggiante, felice e pieno.

Suo padre restò immobile con gli abiti al vento su quella collina ad osservare la scena piu' bella del mondo, commosso. Dice che le lacrime presero a scendergli dagli abiti ed arrivando a terra entravano nel profondo, dice proprio come le radici di un ginkgo biloba che aveva visto all'Orto Botanico. Lei dice che avrebbe giurato che le lacrime scendevano come radici e che il bambino teneva una nuvola nella sua mano.



21 commenti:

  1. è davvero bello sai... :)
    Emozionante ed evocativo, le parole si fanno immagini ed emozioni. Sembra quasi di vederli quegli occhi stanchi, gli abiti che ondeggiano nel vento, le stelle brillare negli occhi, le lacrime scendere
    una visione e un sogno che lasciano dentro quel certo non so che...
    un abbraccio

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    1. BellAlbafucens non manchi mai e la sintonia nostra è così, ormai lo so... (eppure mancheresti comunque ma questo è un'altro discorso fatto di treni e tempo che corre e impegni e lavoro e uffaaaaa)

      :-) ti stringo nel mio abbraccio

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    2. chissà magari per il mio compleanno o appena posso mi regalo nuovamente un biglietto per salire a ri- trovarti...
      Ogni tanto mi piace sai riassaporare l'immagine di noi sedute al tavolino di un bar a sorseggiare tè e chiacchierare fitto, fitto, in quel di Milano, così come l'immagine di te che attendi fuori dalla mostra, ti avrei riconosciuta tra mille

      ti voglio bene, un abbraccio e un sorriso

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    3. Stare insieme in armonia è sempre un regalo...
      Abbracciocondiviso :-)

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    4. sì lo è :) ed infatti ogni tanto passo, visito le tue stanze e mi adagio, accoccolo un po' tra le tue parole

      un abbraccio

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  2. toc toc Mrs,
    si puo' ?

    forse LEI DICE che ci sono tanti modi per tenersi per mano ed e' vero ma quello che conta e' che lo fanno, avvicinano le loro mani per comune volonta'... ed ' quello che vedo anche io che li osservo.

    Prima avrei detto come LEI DICE che ci sono tanti modi di vedere le cose, ora dico soltanto che vedo quelle cose e cosi sono. lo so, sembra complesso ma e' non lo e'... :-)

    Ben ritrovata!
    un saluto in questa limpida giornata di mezza estate

    Isaac

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    1. Ciao Isaac e perdonami se ti rispondo solo oggi ma sia io che LEI (quella che dice sempre cose...) quando partiamo non ci portiamo collegamentinternet e cose del genere, ma ci sono (e pure LEI!)

      Ci sono tanti modi per dire e vivere le cose (che cose non sono), certo ma a LEI piacciono le cose PIENE come due mani che si vogliono bene e hanno voglia di stare strette (mica come due mani che mollamente si arrendono al tocco reciproco per non far-questioni, per esempio...)

      Bello trovarti qui al rientro! :-)

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  3. Bella che ti vedo mentre scrivi, e ora... mentre prendi il sole in un posto bello bello. Ti voglio bene stellì ;)*

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    1. Eccolaaaaaa...

      Ci siamo dette cose e ce ne abbiamo ancora (ma quando vieniiii?!!!)

      ti abbraccio forte intanto eh?!

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  4. ti avevo risposto giorni fa ma non mi ha preso il commento uffi...

    ti invio un saluto rinfrescante in questa afosa giornata estiva, sperando che questa volta arrivi .. :-)

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    1. Era arrivato ma ho scoperto un trucco per avere doppi commenti :-)(semplicemente in mia assenza avevo attivato la moderazione dei commenti)

      Grazie dei saluti, me li tengo come buon auspicio per la ripresa al lavoro... (lavoro-lavoro-lavoro...uffaaaaa E L'AMORE?!!!!)
      :-))

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  5. l'amore ?

    con me non toccare l'argomento! rischi di morire di sonno !!! :-)

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    1. ;-) quindi ad esempio io adesso dovrei essere in una fase in cui fare sonni profondi e com'è che invece dormo poco e niente?! :-) mistero...

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  6. Meravigliosa visione. La lettura scorre fluida, nonostante le insistite (e simpatiche) puntualizzazioni.

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  7. Oh esimio Aitan la Sua presenza in codesto luogo è sempre un onore :-)
    Mi inchino Maestro (e grazie di essere giunto alla fine nonostantemente Lei ed...IO)
    ;-)

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  8. Ma via, Mrs., maestro di che? Io, navigando per la rete e immergendomi nei libri, ho solo da imparare (cosa che, purtroppo, faccio sempre meno spesso).

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    1. tutti abbiamo sempre qualcosa da imparare, anche i maestri ;-)

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  9. "Accanto" è davvero una bella parola! Ué ué, nun t'o bev tutt 'o ciel :) Ehm...qualcosa l'avrò pure imparata da una moglie napoletana! :) Belli i tuoi racconti!

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  10. Oh Benvenuto Nico ;-) che bella espressione "nun t'o bev tutt 'o ciel"...non te lo bere tutto il cielo...come direbbero a Napoli "Assai" bella e piena di suggestioni...
    Grazie per aver smarrito un pò del tuo tempo qui dentro!

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Vediamo se la Camera è libera :-)